Gutturnio
Il Gutturnio è il vino simbolo dell’enologia piacentina, caro agli abitanti di questa zona e ai produttori che gli dedicano cura, attenzioni e sperimentazioni. Proprio grazie a questa voglia di cercare nuove vie per valorizzare questo vino, il Gutturnio oggi non è più solo un vino frizzante da bersi nell’annata. Il disciplinare prevede una versione ferma e perfino una riserva, che deve attendere più di due anni prima di poter essere pronta alla vendita e che sa dare grandi soddisfazioni all’assaggio. Il Gutturnio nasce dall’assemblaggio di due uve dalle caratteristiche complementari: la Barbera dona il corpo e il carattere, mentre la Bonarda (o Croatina) offre l’eleganza e la morbidezza. Per la differenza nei loro tempi di maturazione e negli accorgimenti necessari nella vinificazione, le due uve vengono vinificate separatamente, per poi unirsi successivamente in una proporzione che, nei limiti del disciplinare, rappresenta la cifra stilistica di ciascun produttore.
Non tutti sanno che... ieri
Il nome di questo vino testimonia sue le antiche origini. Il gutturnium era la grande coppa d’argento nella quale i romani versavano il vino durante le feste, passandosela tra un ospite e l’altro. Ma attenzione a non berne troppo! Il console piacentino Pisone (suocero di Giulio Cesare) venne pubblicamente biasimato da Cicerone per il suo smodato amore per questo vino!
Il Gutturnio oggi
Nel matrimonio tra Barbera e Bonarda il Gutturnio porta in se i caratteri di questa terra al confine con il Piemonte e la Lombardia e della sua gente. Inizialmente riservati e schivi, all’ospite degno di fiducia i piacentini imbandiscono la tavola nella migliore tradizione emiliana, accompagnando taglieri di salumi piacentini e primi piatti tradizionali come i Pisarei e fasö alle bollicine del Gutturnio. Ancora Gutturnio, questa volta fermo, bagna poi arrosti e bolliti, brasati e carni alla griglia. E poiché l’uvaggio inventato da Pisone è per i piacentini “il rosso per tutte le occasioni” c’è anche chi sta sperimentando l’appassimento, per gustare Gutturnio anche col dessert!